Il tè filosofico – parte 2

Dopo il successo del primo appuntamento del tè filosofico con Emilio Cressoni, eccoci pronti per il secondo!

Questa volta parleremo di Nietzsche, e più esattamente di due miti:

  • quello di Apollo e
  • quello di Dioniso,

fondamentali per la sua filosofia.

Se sei curioso di scoprire perché queste due figure mitologiche sono tanto importanti per il pensiero di Nietzsche, prenditi due minuti per gustarti questo articolo.

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Prima di tutto: Apollo e Dioniso…

Ce li hai presenti? Te li ricordi?

Magari sì, magari no. Nessun problema! Dato che andare a memoria è bene, rileggere è anche meglio, partiamo proprio da qui.

Apollo -> divinità della religione greca e poi di quella latina, è dio

  • del sole (di cui traina il carro),
  • di tutte le arti,
  • della musica,
  • della profezia,
  • della poesia,
  • delle arti mediche,
  • delle pestilenze,
  • della scienza che illumina l’intelletto.

Dioniso -> divinità della religione greca, passato a quella romana col nome di Bacco, è dio

  • dell’estasi,
  • del vino,
  • dell’ebbrezza,
  • della liberazione dei sensi.

Molto bene. Detto questo, cominciamo!

Fin da giovane, Nietzsche ha una visione tragica della vita, e ritiene che essa sia un gran casino: irrazionale, senza ordine e senza senso. Non per questo, però, crede che si debba provare a fuggire dal mondo, neanche solo con la testa. Anzi! A suo avviso la vita va presa così com’è, accettata appieno e con entusiasmo: e per lui il simbolo di ciò, di questo atteggiamento e di questo approccio alle cose, è Dioniso.

Il riferimento al mondo greco è centrale nel pensiero di Nietzsche, ma la Grecia che lui prende come modello non è quella del periodo classico, bensì quella presocratica.

Nelle tragedie di Eschilo e di Sofocle (due drammaturghi, famosi e brillanti autori di teatro della Grecia presocratica), infatti, sarebbe avvenuto per l’ultima volta il miracolo dell’unione tra

  • l’elemento dionisiaco = l’accettazione entusiastica della vita, che si esprime nell’ebbrezza creativa e nella passione sensuale = quello che fa Dioniso

e

  • l’elemento apollineo = il tentativo di superare il casino della vita e di organizzarlo in forme chiare, ordinate, precise, limpide e armoniche = quello che fa Apollo.

 

Per il filosofo tedesco, questo miracolo ha avuto vita breve, perché già con Socrate è prevalso l’atteggiamento apollineo, e cioè:

  • l’incapacità di sostenere la tragica realtà della vita, con i suoi dolori e le sue assurdità;
  • il desiderio di rappresentarsela come una vicenda ordinata, razionale e con un senso.

È iniziata proprio allora la lunga serie delle menzogne con le quali gli uomini occidentali

hanno ingannato se stessi per secoli e millenni.

Il modello di tutte le menzogne per Nietzsche è la filosofia di Platone, che

  1. rifiuta il mondo reale, dicendo che è falso,
  2. inventa un mondo ideale, il mondo delle idee, caratterizzato da ordine, armonia, bene e perfezione, presentandolo come la vera realtà.

Dato che la filosofia è per pochi, mentre la religione è per tutti, secondo lui il cristianesimo non è altro che platonismo per il popolo.

Le basi sono le stesse:

  • l’aldilà contrapposto al mondo terreno,
  • lo spirito contrapposto al corpo.

L’unica differenza è che nel cristianesimo il “mondo vero” viene promesso non solo e non tanto ai sapienti, ma a ogni uomo buono, pio e virtuoso.

Perché questo accenno al cristianesimo? Stiamo forse divagando? Niente affatto!

Il fatto è che, per Nietzsche, è al cristianesimo che dobbiamo

  • l’odio verso tutti i valori vitali tipici della morale dei signori, e cioè salute, bellezza, forza e potenza;
  • l’affermarsi di una morale da schiavi, incentrata sull’umiltà e sulla sottomissione, che ha portato il mondo occidentale alla decadenza.

Ma quest’epoca di decadenza è destinata a concludersi, infatti:

  • la più antica menzogna inventata dall’uomo, Dio, ormai è stata smascherata: “Dio è morto!”, annuncia Nietzsche, e sono stati gli uomini a ucciderlo.
  • In un primo momento la morte di Dio sarà un trauma: senza punti di riferimento, gli uomini si sentiranno persi nel nulla e brancoleranno nel buio.
  • Ma questo stadio verrà ben presto superato, perché, scomparsa l’illusione, scomparirà in fretta pure la delusione.
  • Passata la delusione, comincerà l’epoca dell’Übermensch (= superuomo o oltre-uomo), che saprà affrontare la vita senza certezze astratte e senza Dio, accettando con entusiasmo i suoi aspetti tragici e facendo valere la sua volontà di potenza sul casino insensato dell’esistenza.

Ormai sai abbastanza su Nietzsche per venire al secondo appuntamento del Tè filosofico di Yakshamada, con Emilio Cressoni. Che aspetti? Emilio e la filosofia ti aspettano il 25 Novembre, insieme a tè e pasticcini. Prenotati subito!

 

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